Ieri Elisabetta Povia è stata alla rappresentazione teatrale del Misantropo, presso Eco Teatro di Milano, opera di Molière, con Enrico Beruschi, Mirko Ranù, Tania Lettieri, Elisa Marangon, Davide Berardi e Walter Palamenga.
Una sceneggiatura moderna e antica, ma di gusto, ambietatta Parigi con vista della Torre Eiffel, un testo di Molière divertente con una regia innovativa. La regia di Volpini riesce con la sua capacità di mantenere l’essenza dell’opera originale, pur modernizzandola con audacia.
La riduzione del testo di Molière permette di avvicinare il pubblico contemporaneo senza perdere la profondità e la critica sociale tipica del capolavoro seicentesco. Per quanto riguarda la musica, si può notare l’inserimento di brani canori del repertorio melodico italiano, canzoni francesi e un inaspettato brano gospel, arricchiscono l’atmosfera e rendono lo spettacolo fresco e originale.
Originale il “postino” in bicicletta, che entra in scena per consegnare una lettera ad Alceste. Questo richiamo ironico alla famosa trasmissione C’è Posta per Te di Maria De Filippi introduce un ulteriore livello di modernità e umorismo, spezzando i ritmi della commedia classica e coinvolgendo direttamente il pubblico.
Mirko Ranù, nel ruolo di Alceste, la sua interpretazione versatile e potente dà nuova vita al personaggio del Misantropo, alternando momenti di intensa drammaticità a momenti più leggeri e ironici. La sua presenza scenica, unita alle sue doti canore, lo rendono un Alceste contemporaneo, capace di trasmettere le sfide morali del personaggio con grande intensità.
Tania Lettieri interpreta con classe ed eleganza il ruolo di Célimène, la giovane donna amata da Alceste. La sua capacità di alternare leggerezza e ironia nei dialoghi evidenzia le dinamiche contraddittorie del suo personaggio, che sfida costantemente la rigidità morale di Alceste.
Walter Palamenga, che oltre a dirigere lo spettacolo interpreta anche Filinte, offre una performance solida e misurata. Il suo personaggio, sempre razionale e conciliante, rappresenta un contrappunto equilibrato alle esplosioni emotive di Alceste, evidenziando il contrasto tra visioni opposte della vita e delle relazioni sociali.
Elisa Marangon, nel ruolo di Eliante, porta sul palco dolcezza e intelligenza, arricchendo la trama con una sensibilità autentica. La sua interpretazione mette in risalto la figura femminile più riflessiva e moralmente integra, capace di comprendere e compatire sia Alceste che Célimène.
Un personaggio che spicca particolarmente, oltre a quelli citati, è Oronzo, interpretato con grande comicità da Davide Berardi, in questa versione, grazie a Palamenga, Oronte, il cortigiano rivale in amore di Alceste, diventa un personaggio irresistibilmente buffo che parla un incomprensibile dialetto barese. Con questo modo aggiunge un tocco di esilarante follia alla scena. Il suo modo di esprimersi crea momenti di puro divertimento, evidenziando ancora di più il contrasto con la rigidità e il disincanto del protagonista, Alceste.
Nel complesso, lo spettacolo è coinvolgente, con pettegolezzi, intrighi e momenti di riflessione, che ha saputo emozionare e divertire il pubblico.
Da vedere!!!