Ieri Elisabetta Povia era al Festival Internazionale dell’arte e della cultura, a Mediglia è ha intervistato l’artista Fabio Rho, che ha esposto alcune sue opere; le abbiamo chiesto com’è nata l’idea dei suoi ritratti e quando, Fabio ci ha raccontato che è stato un percorso, la fotografia è stata sempre una sua passione, catturare le immagini, tutto potrebbe essere iniziato iniziato a maggio 2020, si è fatto questa domanda perchè il disegno deve essere solo quello dei bambini?
Le abbiamo chiesto se i suo lavori rappresentano storie vere, ci ha risposto…non sempre, ha iniziato a studiare i ritratti , il lavoro sulla luce tipo Caravaggio e la luce di Rembrantd, metodo chiaro scuro, le immagini in se hanno una luce che colpiscono Fabio sono sempre spunti,il fatto che sono persone, rappresentare le rughe, anche se non sono vere, ma lo sono in quello che vogliono trasmettere il bagaglio di esperienza, il bambino che vuole immaginarsi più grande nel creare i suoi ritratti Fabio usa carboncini, polvere di graffiti, pastelli in polvere per i colori e altro…un mondo da scoprire..
Un’ altra tematica calda in questa epoca storica è l’intelligenza artificiale, abbiamo chiesto a Fabio cosa ne pensa, secondo lui l’arte e l’IA sono due cose assolutamente incompatibil, l’IA non è dotata di emotività e creatività, può generare documenti dai file, mentre nella creatività c’è un vissuto reale..
infine abbiamo chiesto a Fabio i suoi progetti futuri ..vorrebbe sviluppare una serie di disegni sul tema delle comunità dei ragazzi come si evolvono prima e dopo determinati percorsi .
Grazie Fabio e tanti Auguri!!!
