Tgevents intervista Andrea Lattanzio

Elisabetta Povia ha intervistato uno dei maggiori esponenti nel panorama italiano dei MOC maker… Andrea Lattanzio (alias @Norton74), il primo italiano ad avere in produzione un proprio modello grazie al programma IDEAS, l’A-FRAME Cabin (o baita).

  1. I mattoncini LEGO: com’è nata questa passione?

Come per la maggior parte degli appassionati adulti anche per me i mattoncini LEGO sono stati i compagni di gioco preferiti durante i lunghi pomeriggi della mia infanzia. Ricordo ore e ore montando, smontando e cercando il pezzo giusto a volte da solo e a volte con qualche amico. Inoltre con un fratello più grande di quasi 6 anni i mattoncini erano una presenza fissa in casa mia, me li sono trovati tra le mani da subito. Negli anni ’70 giocavo con i suoi Technic e Classic Space, poi sono arrivati i miei primi set: City, treni 12V e Castello Giallo. Quanti ricordi! Amavo montare seguendo le istruzioni e solo raramente costruivo modelli di fantasia, poso dire che con gli anni ho cambiato attitudine.

Con l’arrivo dell’adolescenza tutto il LEGO era finito nella casa di campagna, fortunatamente nulla era stato regalato o buttato via (e devo ringraziare mia mamma per questo). Stavo probabilmente vivendo la mia dark age anche se spesso tornavo a sbirciare i vecchi set e i mattoncini nella mansarda quasi sapessi che un giorno ci avrei giocato ancora.

Nei primi anni duemila, complice il web, ho scoperto la comunità di appassionati LEGO in giro per il mondo e stentavo a credere che cosa potessero costruire, ero incredulo. La scintilla era scoccata e la voglia di mettermi in gioco, è proprio il caso di dirlo, ha fatto il resto. Iniziai a costruire le prime MOC e anno dopo anno mi sono trovato sempre più coinvolto in questo fantastico mondo fatto di mattoncini colorati.

  1. Come nasce l’idea della realizzazione dei suoi modelli? (film, viaggi, documentari, musica…)

La scelta di cosa costruire nasce sempre da un “colpo di fulmine”. Mi spiego meglio. A volte capita che guardando un’immagine resto talmente colpito da decidere immediatamente di replicarla con i mattoncini LEGO.
Attingo a piene mani anche dal mondo del cinema e della letteratura. Ad esempio, uno dei miei ultimi lavori è un veicolo corazzato che ho visto nel film d’animazione “Nausicaä della Valle del Vento” del maestro Miyazaki, come l’ho visto mi ha talmente colpito che l’ho ricostruito con i mattoncini LEGO. Nel 2020 ho realizzato il diorama di “Into the Wild” con l’iconico Magic Bus in bella vista, tratto dall’omonimo romanzo di Jon Krakauer. Potrei citare decine di esempi.

Capita anche che guardando un soggetto reale riconosca immediatamente la possibilità di utilizzare un elemento LEGO per riprodurre una certa forma, e da lì parto per la costruzione. E infine, essendo appassionato di auto d’epoca, ho costruito, soprattutto agli inizi, molti veicoli classici, principalmente Hot Rod, e anche ambientazioni d’officina.

  1. Com’è nata l’idea della A-Frame Cabin, la realizzazione del progetto e i tempi.

L’A-Frame Cabin fa parte di una serie di case rurali che ho iniziato a costruire a partire dal 2019, la prima delle quali è stata la baracca dello sceriffo Hoppers della serie TV di Netflix Stranger Things. Nei mesi successivi ne sono seguite altre fino a quando, nel luglio del 2020, mi è capitato tra le mani un bellissimo libro fotografico con decine di immagini di case di campagna di tutti i tipi, alcune molto bizzarre e particolari. Tra queste spiccavano anche alcune strane casupole a forma di “A” e proprio da li è nata la decisione di ricrearne una con i mattoncini LEGO. Per costruirla al meglio mi sono documentato e ho scoperto che queste particolari abitazioni, ovvero le A-Frame Cabin, praticamente sconosciute da noi, negli Stati Uniti sono un fenomeno di massa, quasi il sogno proibito di migliaia di americani. Ne esistono di diversi tipi, colori e allestimenti ma tutte sono contraddistinte dalla tipica forma ad “A”. Posso dire che è stato amore a prima vista e subito, tempi tecnici permettendo, mi sono messo all’opera.

  1. Lei con questo progetto è diventato il primo LEGO Fan Designer italiano della storia: il successo, entrare nel mondo dei media le ha cambiato la vita? Dal giorno in cui LEGO ha annunciato il mio set, era il 13 gennaio 2023, ho iniziato a ricevere centinaia di messaggi da tutte le parti del mondo. Ho rilasciato decine di interviste sia a testate italiane che internazionali, principalmente dedicate al mondo della pop-culture. Nei mesi successivi l’uscita del set, il team LEGO ha organizzato anche un tour firma-copie in Italia e in Francia. Tutto questo mi ha dato grande visibilità ed ovviamente mi ha fatto molto piacere. E’ stato il coronamento di un sogno e mi sono reso conto che gli appassionati si immedesimavano in me: era come se anche loro avessero raggiunto questo obiettivo. Tra l’altro l’A-Frame Cabin è diventato uno dei set più iconici, se non il più iconico, di tutta la serie LEGO IDEAS. Posso dire di essere entrato di diritto nella storia del marchio LEGO e questo è semplicemente pazzesco!
  1. Adesso sta lavorando a qualche progetto? Al momento sono fermo a causa di problemi di spazio. Dopo più di dieci anni trascorsi nel mio piccolo studio da qualche mese ho dovuto lasciarlo. Ho fortunatamente trovato una nuova location ma c’è da aspettare qualche mese. Il nuovo studio sarà più grande e meglio attrezzato, non vedo l’ora di entrarci ed iniziare qualche nuovo progetto.
  1. Lei si dedicherebbe solo a questa passione?  

Per diventare un designer LEGO a tutti gli effetti dovrei trasferirmi a Billund, in Danimarca, infatti tutti i team creativi del brand lavorano da li. A cinquant’anni e con tutta la mia vita radicata a Milano sarebbe un cambiamento troppo difficile sotto molti punti di vista. E’ praticamente impossibile. Continuerò comunque a fare il designer da Milano e potrò fregiarmi per sempre del titolo di LEGO Fan Designer, il primo italiano nella storia.

Grazie Andrea della disponibiltà e simpatia da tutt ala redazione di tgvents!!!

 

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